mercoledì 7 dicembre 2011

Design, bellezza, humor e praticità - qualche link

Il design degli oggetti è un ambito estremamente affascinante, il confine tra tecnologia, arte, psicologia e senso pratico. Un crocevia di frontiere che non tutti sanno costruire, nonostante in molti sappiano apprezzare. Per fortuna viviamo in un periodo in cui la forma gradevole è diventata irrinunciabile per la maggior parte degli oggetti che ci circondano (complice il prezzo più abbordabile di tecnologia e materie prime e il mercato globale), mentre una volta eravamo abituati ad accontentarci di cose che semplicemente... funzionavano, spesso bruttine (per esempio, quegli orribili mouse grigi one-size-fit-all degli anni Ottanta, così nerd, in confronto ai moderni, ultra comodi, slanciati o colorati, così geek e così "personali"...). Questo è un aspetto che mi piace della contemporaneità, fare una cosa che funziona è già un bel passo avanti, se poi è gradevole, allora è un piccolo tassello che rende la vita più piacevole, oltre che comoda. E se c'è anche un pizzico di umorismo, tanto meglio. E io ho sempre pensato che circondarsi di bellezza, humor e praticità faccia molto bene alla salute...

Quale link sull'argomento, per farsi venire idee o semplicemente per il piacere di guardare cose belle e utili.

Il blog Ned-Hardy che pubblica raccolte tematiche sempre molto gradevoli da vedere, in particolare segnalo questa sui "34 Cleverly Designed Invention". Personalmente ho trovato particolarmente interessanti:  la tazza per il te con il piatto incavato per accogliere la bustina dopo l'uso, la serratura con l'invito per far scivolare la chiave - il tagliapizza - la lampadina che cerca di staccarsi dal muro, l'idea di usare la molla delle mollette per tenere insieme le bacchette cinesi (GENIALI!), l'idea di trasformare i gradini delle scale in cassetti

Il sito Yonko Design in cui è possibile trovare, oltre a design d'autore, molti spunti per trasformare oggetti quotidiani in design molto accattivanti.Perfetto per gli stili eco-friendly attenti all'estetica! Segnalo, per esempio, come costruire un lampadario con dei pacchetti di tetrapak o delle gallerie d'arte a partire da grossi scatoloni. E' possibile anche inviare i propri progetti perché siano messi in vendita (se valutati idonei).

Il sito Dornob, che propone design di ambienti particolari (per esempio, case sugli alberi), arredamento e semplici oggetti quotidiani. C'è un po' di tutto, molto è più forma che praticità, ma un giro sul sito non costa nulla e c'è da perdersi! Esiste anche una sezione dedicata al do-it-yourself.

Esiste una complessa teoria per l'uso dei colori in base all'associazione inconscia, non so quanto sia affidabile, comunque qualche spunto su cui riflettere lo si trova in questo grafico che ne riassume in forma visuale alcuni punti salienti.

Per ora è tutto, ma tornerò sull'argomento...

sabato 19 novembre 2011

Usare il touchscreen con i guanti

E' arrivata la nebbia, in abbondanza, a ricordarci che è autunno e che a breve arriverà il freddo, quello vero. E allora sarà tempo di sciarpe, cappelli e guanti. E torneremo ad essere ostaggio dei guanti, che ci terranno separati dai nostri touchscreen, rendendo impossibile usarli senza incredibili e comiche scenette per toglierseli al volo mentre il telefono insiste con gli squilli. A meno di non ripiegare su quelli con le dita tagliate, mettendo in forse la sopravvivenza delle ultime falangi, per qualche mese sarà arduo usare il telefono o il tablet all'aperto. Di certo si può sopravvivere a tanto, ma se esiste una soluzione alternativa perché non usarla? In questo video Becky Stern illustra la sua soluzione per usare il touchscreen con i guanti (video scoperto grazie a questo post).
Dopo il video qualche mio libero adattamento...



Il metodo di Stern funziona, ma ho provato qualche variante: il principio è semplice, trovare un materiale conduttore che metta in connessione le dita con il touchscreen. Ho provato con rame, rame galvanizzato e argento: tutti funzionano perfettamente.
Qui sotto due esempi di prove, uno realizzato con rame galvanizzato avvolto a spirale e uno con un filo di rame, "estratto" dai cavi di un paio di cuffiette, avvolto intorno a un ciondolo d'argento levigato da usare come superficie di contatto. Unica accortezza, utilizzare con grazia e delicatezza, anche se si tratta di superfici lisce e i touchscreen ormai sono ultraresistenti, si tratta pur sempre di metallo, non è tenero come le nostre dita contro gli schermi...
In alternativa comprarne un paio di già fatti, costano tra i 15 e 20 euro.  Anche se, certo, è tutt'altra cosa poter usare i propri guanti preferiti...





venerdì 14 ottobre 2011

Macabro ma green


Finalmente i vampiri iniziano a perdere un po' di fascino, ma tornano in auge gli zombi. In genere escono dalle loro tombe in una notte velata per dedicarsi all'unico loro obiettivo esistenziale: nutrirsi di umani.

La cremazione sembrerebbe un buon modo per evitare questa terribile e disumana trasformazione.

Ma, attenzione! Se state pensando a questo sistema per dare riposo alle vostre spoglie, che sia per evitare di diventare uno zombi o per altri più comuni motivi, sappiate che non è il metodo più cool e green del momento.

Se la vostra coscienza ecologica è forte, quasi... estrema, dovreste considerare almeno due sistemi alternativi, decisamente meno inquinanti: la liquefazione (in acqua e idrossido di potassio) e la liofilizzazione (congelamento in azoto liquido e disidratazione in una camera del vuoto).

In quando ad una classica tomba interrata, non ci pensate nemmeno, la differenza in termini di inquinamento è folle.

Per la notizia originale vedere qui

lunedì 10 ottobre 2011

Percorsi emotivi

L'altra settimana mi sono imbattuta nel sito Percorsi Emotivi, un geoblog della città di Bologna, dove si possono trovare alcuni percorsi tematici e, soprattutto, una cartina interattiva in cui inserire appunti geolocalizzati su scoperte, emozioni e ricordi legati a Bologna. Quello che ne risulta è una cartina che racconta delle storie, delle vite, esce dal vincolo del segno grafico e scientifico della descrizione geografica per restituirci la dimensione vibrante della città.
Questo il testo con cui si autodescrivono:
"Questo sito è un geoblog multiutente aperto.Sei invitato a partecipare. E' un invito al gioco, estetico ed emotivo. Un invito al racconto. Acondividere parole, immagini e suoni, legati a un luogo di Bologna, un vicolo, un ponte, una piazza, un canale, un edificio...Qualunque luogo susciti una tua emozione. Dai nostri racconti, pensieri, proposte, ricordi, vedremo svilupparsi altre mappe, altre città. Accanto alla Bologna reale, crescerà una Bolognavissuta e raccontata, ricordata e sognata."
E' un luogo virtuale che conosco da poco ma mi ci sono già affezionata. Fa questo effetto, attenzione.

venerdì 7 ottobre 2011

Pervasi da una globalizzazione liquida

Interessante la riflessione di Venkatesh Rao su RibbonFarm (The Stream map of the world): la globalizzazione comprende un processo liquido, fatto di fiumi di persone che creano nuovi percorsi internazionali, guidati da un senso di appartenenza che non è locale ma globale. La lettura dell'articolo è molto interessante, una ventina di minuti ben spesi.
La metafora aiuta a formulare una serie di considerazioni non banali: la globalizzazione come processo dinamico continuo e non come una forza che appiattisce e uniforma il pianeta. Credo che la globalizzazione abbia entrambe le anime, in concorrenza e in sinergia. Il flusso fisico di persone e prodotti e virtuale di pensieri e idee percorre il mondo, con percorsi talvolta veloci, talvolta ardui, talvolta lenti e continui, come quelli descritti da Rao. E' un processo che tenderebbe all'omologazione, per una questione di istinto di conservazione e autodeterminazione. Ma lo stesso istinto può trovare la via nella contaminazione culturale che crea nuovi fiumi, con caratteristiche sempre diverse e così via, forse all'infinito. L'omologazione non è necessariamente una strada più facile da percorrere per questi fiumi, ne sono convinta. E internet aiuta a creare anche dei by-pass che complicano ulteriormente il quadro, creando reti sempre più fitte, con percorsi che deviano e intersecano quello principale.
Il volo può apparire un po' pindarico, ma non è così male, con una ventata di ottimismo che di venerdì non guasta mai, pensare che il mondo sia percorso da fiumi di cambiamento e sia troppo grande per l'omologazione. Per dirla in altre parole, le solite: finché c'è rete (fluviale) c'è speranza.

giovedì 6 ottobre 2011

Era il 1984... grazie Steve Jobs.

Era "suo" il mio primo "pc", era il 1984, era l'Apple IIC, avevo 8 anni ed è stato molto importante. Un grazie speciale da parte mia, Steve.
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mercoledì 5 ottobre 2011

Il web, il monopolio e la pirateria.

Interessante riflessione di Mike Lang, CEO di Miramax, secondo il quale il vero rischio per l'industria musicale e cinematografica è il monopolio (per es. dei distributori e dei dispositivi) e non la pirateria. La riporta Boing Boing qui (in calce al post, riporto anche il video, c'è un lungo spot ma poi arriva anche l'intervista...).
Sul secondo punto non so giudicare, ma sul monopolio condivido le stesse preoccupazioni anche per gli altri ambiti e dal punto di vista dell'utente.
Come non piacerebbe a nessuno (credo) avere nell'armadio un unico tipo di vestito che si compra per tutta la vita dallo stesso negoziante (la divisa all'ennesima potenza...), non di più mi piacerebbe comprare dallo stesso negozio online, avere un unico fornitore di servizi di comunicazione (non era meglio quando c'era solo la "SIP"), avere lo stesso tipo di smartphone e ebook reader.
Ben venga tutto ciò che favorisca la diversificazione e una sana concorrenza.
Non sembra facile, con le sfide che diventano globali e la competizione sempre più dura, non credo saranno delle leggi a garantire la pluralità, mentre potrebbero dare una mano un impianto culturale e sociale orientato al "si può fare" e che facilita l'accesso agli strumenti per farlo.
Forse bisogna ripartire da qui. Ci penso.




lunedì 3 ottobre 2011

Shopkick, lo shopping con il grande fratello

Shopkick mi ha incuriosito fin dall'inizio, nel 2010: disponibile per iPhone e Android, riconosce in modo automatico quando si entra in un negozio e tiene traccia degli oggetti che prendiamo in considerazione. Trovavo curioso rendere noto a terzi le abitudini di shoppers, in fondo fare acquisti è qualcosa di abbastanza intimo...
Ad oggi, oltre 2,3 milioni di americani vanno a far shopping in compagnia di Shopkick e il perché non si fa fatica a capirlo: in fondo si tratta di una "carta fedeltà" all'ennesima potenza, perché ogni volta che si entra in un negozio o si scansiona un codice a barre di un prodotto si accumulano punti che possono essere convertiti in bonus e vari "privilegi".
Il riconoscimento avviene tramite sensori posti nei negozi che aderiscono all'iniziativa. Tra questi, grandi catene americane e diverse marche famose di abbigliamento e tecnologia. Il sistema utilizzato assomiglia a quello degli acquisti online: cookies e altri sistemi tengono traccia del nostro girovagare e dei nostri acquisti, fornendo informazioni utili ai venditori e permettendo loro di realizzare,anche con sistemi automatizzati, pubblicità e offerte mirate.
E' uno strano ibrido tra reale e virtuale, ma non è molto diverso dalle carte fedeltà che molti di noi utilizzano quando vanno al supermercato: con i dati di cui tengono traccia è possibile recuperare tutte le informazioni che si desidera su molte delle nostre abitudini. Il sistema di Shopkick è molto più ampio, perché non riguarda una sola catena ma moltissimi negozi. Ed è molto più "profondo": con gli attuali sistemi si arriva ad un'elevata personalizzazione. In fondo con le carte fedeltà che conosciamo tuttalpiù si accumulano punti e si fruisce di sconti speciali, ma non mi risulta che il sistema sia così evoluto da fornire consigli e servizi mirati sui gusti personali (per es. indicarti con una email che quel tipo di pasta che compri sempre, questa settimana è in offerta o un tool - uno dei miei sogni - che in base a quello che compri di solito ti disegna il percorso ottimale all'interno delle corsie). Questo è un approccio a cui siamo abituati online, ma non offline: Shopkick sembrerebbe fondere i due mondi. Inquietudini, implicazioni, speculazioni varie, si potrebbe andare avanti all'infinito, ma una cosa è certa e i numeri non mentono, il progetto è decisamente decollato e a mio avviso ha le potenzialità per potersi espandersi:

  • 3000 negozi di grandi dimensioni e 250 centri commerciali
  • dal 2010 gli utenti hanno scansito 700 milioni di prodotti e hanno segnalato 2 milioni di ingressi in negozi
  • sul blog di TechCrunch è riportato che uno dei grandi negozi (purtroppo non specifica quale) ha dichiarato che l'utilizzo dell'app ha aumentato di 50 milioni di dollari le vendite. 

Chissà se dopo essere decollato, nel bene e nel male, atterrerà anche da questa parte dell'oceano.

 Per approfondimenti: il sito di Shopkick (da cui è tratta l'infografica in questo post, relativa al primo compleanno) e l'articolo di TechCrunch da cui ho preso i dati citati.

lunedì 26 settembre 2011

Lo stato (Stato?) di Internet. Adesso.

"Internet è una strana, gigantesca bestia. E diventa sempre più grande, veloce e "mobile" ogni giorno", così recita l'inizio di questa infografica interattiva. Niente da eccepire, pare proprio così. Numeri impressionanti, che aumentano vorticosamente: secondo i dati riportati, un paio di miliardi di utenti (in crescita ad un ritmo di oltre uno al secondo), sparsi a macchia di leopardo su questo pianeta, che passano ore e ore nella rete e comunicano attraverso siti web (circa uno nuovo al secondo), con tweet (oltre cento milioni al giorno), con video (35 ore di filmati caricati al minuto su YouTube), acquistano beni e servizi (nel minuto in cui ho osservato io, il grafico segnava oltre un milione di dollari spesi), cercano informazioni e incrociano le proprie vite attraverso i social network (al momento circa 1 persona su 13 è su Facebook). Molto interessante anche la prima parte, la cartina animata sulle infrastrutture e la diffusione sul pianeta, che disegnano un futuro a luci e ombre, dove l'accesso a internet e il suo libero utilizzo potrebbe diventare sempre più una discriminante all'interno delle nazioni e tra le nazioni, visti i numeri di cui si parla. Ma l'infografica - come sempre - rende più di ogni parola, quindi buon divertimento nell'esplorazione... State of the Internet 2011
Created by: Online Schools

venerdì 23 settembre 2011

Facebook non dorme mai (e veglia su di noi)

Anche i muri ormai lo sanno: in questi giorni all'f8 si parla del Facebook del futuro. Novità così tanto importanti da indurmi a rompere il silenzio, vincere la pigrizia e scrivere qualche riga nel mio blog, tra una ragnatela e l'altra.

I circa 800 milioni di utenti (proprio così, caso mai vi fosse sfuggito...) di FB potranno d'ora in poi:

- condividere la musica (wow!), grazie alla partnership con Spotify e altri network. Ok, potevamo farlo prima, certo, il web pullula di (eccellenti) social network musicali. Ma ora possiamo farlo "nella nostra nuova casa virtuale" (così la immaginano Zuck&C.) in "via Facebook". Così anche la nonna e il tuo parrucchiere potranno finalmente sapere che musica ascolti, non solo quegli estranei dai nickname strani che hai incrociato per le vie virtuali grazie all'accomunanza di interessi. E grazie ai quali hai scoperto tanta buona musica (almeno, secondo te). Per fortuna si può scegliere di non condividere con tutti (almeno questo lo hanno capito in FB). Beninteso, mi pare una gran bella cosa, curiosamente ribalta il concetto di in "internet trovo e condivido quello che mi interessa insieme ad altri che hanno i miei interessi anche se non li conosco" (ossia, in internet c'è spazio anche per le nicchie) con in "internet condivido tutto quello che mi piace con tutti". Per fortuna internet è grande e c'è spazio per entrambi (mentre il tempo della nostra vita è un po' meno spazioso, ma questo fa parte di un'altra storia). Questa doppia natura esiste da tempo (c'erano anche altri modi per condividere musica su FB), ma ora credo che esplodera'...

- la timeline ("wowowow"), questa per me è l'idea più interessante, vorrei conoscere la persona che ha avuto quest'idea geniale (non è un tono ironico, lo penso sul serio). Tutte le nostre attività in una timeline, per non dimenticare nulla, come nell'album di fotografie della mamma, quella che parte da te che a un mese di vita fai il bagnetto a quando ti sei diplomato. Tutta la tua vita sulla credenza delle foto ricordo in casa FB. Cosa c'è di più struggente e appassionante? Tutta la tua vita davanti, quella cosa che si dice che si vede quando la signora con la falce ci passa di fianco. Ebbene, FB stavolta l'ha battuta sul tempo. Oppure possiamo vederlo come l'abstract della nostra esistenza, un condensato che ci ricorderà in ogni istante quanto più o meno è intensa la nostra vita a colpo d'occhio. Ok, esagero, sarà sicuramente divertente, quanto inquietante, quanto spiazzante. Be prepared;

- compaiono alcuni pulsanti nuovi, tra cui il "want", il "read" e la possibilità di personalizzazione ancora di più chi può vedere cosa (era ora);

- torna la possibilità di inserire app di terzi (come due anni fa);

- hanno accennato alla partnership con alcuni quotidiani americani. Perché uno dovrebbe leggere i quotidiani su FB, con tutti i sistemi che già esistono? Beh, intanto perché, per molti, ci sono poche cose che fanno sentirsi a casa come leggere il quotidiano facendo colazione la domenica mattina. Sarà curioso l'accentuarsi dell'effetto nell'elenco notizie che mescola vita privata e crisi internazionali. Forse accade già: anche a casa, mentre leggi l'ultimo aggiornamento sulla caduta della borsa, c'è qualcuno che ti chiede se per caso "li finisci tu i biscotti?" oppure mentre ti arrabbi per l'ultima irresponsabile scelta del tuo schieramento politico, qualcuno ti ricorda "la ricevuta per ritirare la raccomandata è nel primo cassetto", però almeno sono due mezzi di comunicazione diversa, uno lo leggi, l'altro lo ascolti. In FB è tutto sulla timeline, vita personale e vita globale...

- dicono anche che potremo vedere la tv.

Non finisce qui e non è chiaro quando tutto ciò avverrà in Italia, ma una cosa è certa per me: è necessario lucidare bene la bussola per trovare ogni volta la strada che cerchiamo, perché sarà sempre tutto più confuso, complesso, miscelato.

Anche perché il rischio è che la rotta la decida qualcun altro, dopo che conoscerà di noi ogni esperienza e desiderio (visto che ha già iniziato a decidere per noi quali sono "le top stories").

venerdì 24 giugno 2011

La dura realtà (virtuale) - 2 serie - 8a puntata - Naufrago nella rete

L'ottava puntata della seconda serie è un monologo: l'avatar messaggero, abbandonato dal suo creatore, alla ricerca di un destinatario che non si trova. Per non farsi mancare nulla, naufraga su un'isola deserta...

Nota 1: contiene citazioni "occulte"
Nota 2: purtroppo xtranormal  oltre ad aver tolto i personaggi e gli sfondi gratuiti, ha eliminato l'unica voce maschile italiana decente, questa purtroppo è mooolto lenta... Ho scritto loro, speriamo che accolgano il mio appello il prima possibile.



domenica 6 febbraio 2011

Curiosando tra i The Crunchies Awards - 2011

Curiosare nell'elenco dei The Crunchies Award è sempre un'operazione "pericolosa", ma è impossibile resistere. I finalisti e premiati di quest'anno si trovano qui.
Ne segnalo alcuni, che mi hanno colpito e incuriosito per vari motivi (non necessariamente i vincitori).
- Dailybooth: per raccontare al mondo la propria vita attraverso immagini e fotografie. Il sito ha incorporato un sistema per attivare la webcam e scattare fotografie da pubblicare istantaneamente. Molto popolare tra i giovani, ha di fondo una sua poesia, per il modo di costruire storie attraverso frammenti fotografici di vita, in un certo senso anonimi pur dotati di volti ed espressione, che si intrecciano con i sentimenti e le impressioni di chi commenta. E' possibile collegare l'account a quello di Facebook, Twitter e Gmail. Il commento alla mia prima foto inserita è stato fatto dopo meno di 5 secondi, il primo "like" dopo 7 secondi.
- Gogoboot: social network per costruire programmi di viaggio. Si indica in qualche luogo si vorrebbe programmare la vacanza, quando, e si cercano tutte le informazioni utili già inserite nel sito. Si crea una specie di carta di viaggio, in cui si aggiungono man mano i posti che si vogliono visitare, gli alberghi, i ristoranti, le cose da fare... Il sistema si basa sulle fotografie, a cui sono associate le informazioni: si sceglie la categoria, compaiono le immagini, si espande ciascuna di esse per controllare le informazioni aggiuntive e se sono di gradimento si aggiungono con un clic alla carta di viaggio. E' particolarmente comodo perché queste "cartoline" permettono di accumulare nella propria pianificazione del viaggio anche informazioni pratiche, quali orari di apertura, prezzi, note varie e i commenti di altri visitatori. Sono previsti, ovviamente, anche strumenti per richiedere alla community consigli specifici.  Ci si può loggare direttamente con l'account Twitter e con quello di Facebook.
1000 memories: sito decisamente "romantico", per raccogliere fotografie come ricordi. Un video mieloso presenta la filosofia del sito: conservare i "sorrisi" e i "volti" delle persone a cui si vuole bene ma che non si può più frequentare per i mille eventi del destino. Per ciascuna persona è possibile creare un mini-sito, con i "memory", un piccolo album commentato, i dati biografici e la possibilità di creare la rete di conoscenti. L'album può contenere immagini, video, audio e, naturalmente, le storie e i racconti che si vogliono associare alla persona.
about.me: è una specie di collettore dei profili sui social network e piattaforme di blog (per ora solo una decina di possibilità, presenti ovviamente le più comuni come Twitter, Facebook, YouTube, WordPress, Blogger). La novità rispetto ad altri siti analoghi riguarda il fatto che la parte più rilevante riguarda le statistiche di accesso, finemente registrate anche per i siti connessi (almeno così è pubblicizzato, il mio account è ancora in beta e quindi non sono riuscita a verificare a fondo). In pratica, crea una pagina di "pubblicità" personale, con possibilità di analisi delle statistiche di accesso.
Qwiki: indubbiamente molto divertente, una specie di enciclopedia per immagini e audio. Si indica l'oggetto della ricerca e il sito mostra una serie di immagini connesse all'argomento individuato. Selezionando un'immagine parte una presentazione con un improbabile audio sintetico e immagini che vengono cambiate a seconda della narrazione. Il testo scorre sotto le immagini. Nonostante l'audio sintetico, è piacevole. Al termine della presentazione compare una tavola di foto di argomenti correlati, scegliendone uno parte una nuova presentazione, e così via. La grafica e la dinamica della grafica sono davvero notevoli. E' implementata dalla community degli utenti. Si può connettere, ovviamente, a vari siti di social network ed embeddare le presentazioni. Se volete farvi due risate, questa è la presentazione di Piazza Maggiore a Bologna: http://www.qwiki.com/q/#!/Piazza_Maggiore
airbnb: social network per trovare e prenotare un B&B, la grafica è particolarmente ricercata e bella. Ho fatto un paio di ricerche e ho trovato moltissime segnalazioni, sia oltreoceano che in Italia. L'interfaccia è parzialmente già in italiano. I commenti degli utenti sono molti, mi pare, insomma, un buon sito da aggiungere a quelli utilizzati per cercare sistemazioni per dormire durante i viaggi.
quora: sito organizzato per domande e risposte, gli utenti inviano delle domande (mentre vengono poste il sistema in automatico mostra se ne esistono già di analoghe nel database) e ricevono risposte dalle community. Ogni utente può rispondere, dare un ok a domande e risposte, decidere di "seguire" delle domande, argomenti generali (le domande sono organizzate in argomenti) e, ovviamente le persone. Per ora è solo ed esclusivamente in inglese (quando si posta la prima domanda, il sistema fa un vero e proprio terzo grado per verificare che l'utente abbia compreso la filosofia del sito: domande solo in inglese, mai domande personali, sempre domande generali, verificare prima che non esistano già). Lo utilizzo da una decina di giorni e devo dire che è molto utile, sia sulle questioni pratiche che su quelle più "da conversazione" (quesiti scientifici, filosofici, artistici). E' un po' faticoso, perché non essendo per lo svago ma per avere informazioni, ci vuole tempo e dedizione per partecipare, però da soddisfazioni. Per lo stesso motivo, non è facilissimo ricevere risposte nell'immediato, anche se, spesso, l'ampio database già presente può soddisfare molte curiosità. E comunque vale la pena di provarci!
chartbeat: sito che tiene traccia della statistica della presenza online, piuttosto inquietante... se si pensa applicato alle persone, ma in realtà nasce per tenere traccia dei prodotti, di quanto sono citati online. E' a pagamento: 9,95 euro al mese, ma i primi 30 giorni sono gratis. Per la prova richiede l'inserimento della carta di credito.
greplin: "searching bar for you're life", motore di ricerca per i propri social network, non l'ho provato ma potrebbe essere utile e interessante.

blippy: sito dedicato alle recensioni "compulsive" degli utenti. Il sistema è simile a quello di FriendFeed, gli utenti postano una recensione, che viene votata su una scala di 4 possibili giudizi standard e può essere commentata. E' connesso ai principali siti di e-commerce e non solo (Amazon, ITunes, Hulu...).