giovedì 17 luglio 2008

nel mezzo dell'estate

Non nascondo una certa inerzia "intellettuale" in questi giorni, anche causa eccesso di stimoli: capita anche questo... (buona parte l'ha avuta anche un tormentato rapporto con la connessione internet in mobilità, vediamo quanto dura la soluzione attuale...).
In attesa di riprendermi (si fa per dire):
- E' di ieri la notizia che O'Really ha rilasciato (per la vendita) 30 libri senza DRM (hanno scelto di mettere semplicemente dei "watermark"): segnalo a tal proposito questo post su O'Really TOC di Andrew Savikas, che contiene anche la lista dei libri resi disponibili. In pratica, si possono comprare ad un prezzo ridotto rispetto allo stampato (ad occhio direi un 33% in meno) in tre formati (EPUB, PDF e movipocket) e si possono scaricare successivi aggiornamenti;
- come trasformare un eeepc in un ebook reader (notevole), work in progress, dei tanti video e tentativi in giro, questo mi sembra particolarmente ...notevole.
- textonphone: il sito che permette di scaricare e leggere, attraverso un software specifico, gli ebook su iphone ha ora un plug in per Facebook. Ora, le cose facili da usare sono fatte in un altro modo (ricerca farraginosa, niente "web2.0", manco una stellina, in più pop up ovunque parecchio invasivi, che ritornano continuamente...), comunque, ho provato a scaricare un paio di libri, non è male, certo che vale il solito discorso: siamo sul video di un pc e non su "carta", vera o elettronica che sia, oltretutto appare su uno sfondo grigio-azzurro...Si tratta di un rettangolo di 600x420px, con il testo suddiviso su due colonne: devo dire che questa suddivisione in piccoli blocchetti di testo facilita parecchio la lettura, non è male (non riesco però ad immaginare di leggerci guerraEpace...). Dalla sua, comunque ha il fatto che si può cambiare il numero di pagine da visualizzare (tutto sempre su due colonne, cambia la dimensione del testo visualizzato), mettere lo sfondo bianco, cambiare dimensione e font del carattere. Infine, è possibile salvare degli estratti associati a nostri commenti, e salvare nel repository anche nostri documenti. Per quanto riguarda l'italiano ora sono disponibili gratuitamente circa 120 titoli, ovviamente tutti fuori dai diritti d'autore. Per ora direi decisamente acerba, però l'idea del sistema che ti crea un account in cui metti i tuoi titoli che puoi leggere da diversi dispositivi accedendo all'account online è interessante, comodo, e nel contempo inquietante, molto interessante invece per chi offre il servizio: in ogni momento può sapere come sono usati i libri a disposizione...

Visto che ci siamoun sito per scaricare ebook, tra cui molti classici interessanti (in inglese): Free eBooks

mercoledì 2 luglio 2008

blognotes da vienna/2

ma quanto sono eterne le attese in aeroporto? ma, se non altro, in quello di Vienna il wireless è gratuito e allora eccomi qui ad aggiungere qualche blognotes da ED-Media.
Una cosa è certa: il convegno, iniziato molto pigramente lunedì, piano piano si sta attivando: oggi è comparso una videoproiezione su schermo in mezzo alla hall del primo piano (demenzialmente il convegno si svolge su tre edifici per un totale di 12 piani diversi... ma daltronde ci sono fino a 20 sessini in parallelo...) in cui sono proiettati i messaggi twitter mandati dai partecipanti nel sistema TWEMES(Twitter memes) - qui i link ai edmedia-twemes.
Cosa mi resta di questa interessante full immertion? tante cose, ma in particolare il racconto di una ricerca condotta presso l'Università di Atene da Alexandros Papadimitriou, Maria Grigoradou e Georgios Gyftodimos su un progetto chiamato MATHEMA per l'apprendimento nella scuola superiore della fisica.
Il contenuto considerato per lo studio era: "come si muove una particella carica all'interno di un campo magnetico". I partecipanti sono stati sottoposti a tre tipi di approcci di studio e, come verifica dell'apprendimento, è stato chiesto loro di risolvere un problema sull'elettromagnetismo.
I tre tipi di approcci erano:
1) avevano a disposizione un testo, contenente tutte le formule necessarie, su cui studiare la teoria;
2) avevano a disposizione una simulazione, che permetteva loro di fare alcune ipotesi e verificarle;
3) infine, potevano ingaggiare via web una discussione sull'argomento con un loro compagno "di classe", che potevano scegliere da una lista proposta dal computer sull sulla base della teoria costruttivista (semplificando = gli studenti si suddividino a seconda dell'aipproccio allo studio n quattro categorie accomodante, divergente, assimilatore, convergente - esistono degli studi che dicono che nei lavori collaborativi si ottengono lavori migliori con determinati assortimenti).
I risultati, ovviamente, sono la cosa più interessante: quelli che avevano a disposizione solo il testo hanno raggiunto risultati inferiori agli altri gruppi, quelli che hanno avuto a disposizione il testo e le simulazioni hanno ottenuto risultati superiori, ma non il 100% (quelli che hanno risposto in modo scorretto nonostante l'evidenza sperimentale non riuscivano ad accettare il risultato ottenuto sperimentalmente, forse in conflitto con lo schema mentale che si erano costruiti studiando sul testo). Questo punto ha per me già in sè una scioccante realtà: se si è convinti di essere nel giusto hon importa quello che vedono i nostri occhi...
E il terzo gruppo? hanno risposto tutti correttamente, conversare e discutere con i propri compagni di corso ha dipanato dubbi, chiarito errori e, soprattutto, convinto anche i più "refrattari". Davvero un bell'esperimento (i numeri non erano altissimi, sarebbe carino avere uno studio così su larga scala).

riflessioni & blognotes viennesi


lunedi' la pioggia, qui a vienna, ha ricoperto la citta' di una pellicola lucida e luminosa, piccoli rigoli d'acqua trasportavano via lattine, piccole bandierine di carta, volantini, coriandoli e con essi anche i tifosi, arrivati domenica per la finale uefa. Almeno cosi' penso, perche' erano abbondanti, colorati, festosi e saltellanti domenica sera, ma inesistenti lunedi'.
E Vienna e' tornata ad essere una capitale del turismo, mentre qualche centinaio di persone, insieme a me, sta partecipando ad Ed-media, un convegno dedicato alla ricerca sull'uso delle nuove tecnologie nella didattica.
Il panel e' molto fitto, centinaia di interventi, e anche molto variegato: eccellenze e piccoli lavori, talvolta anche solo riflessioni dette ad alta voce.
Quello che e' chiaro e' che molto sta cambiando in tutto il mondo: l'evento puo' definirsi veramente internazionale e per quanto sia solo l'accademia a parlare (quindi solo uno degli attori in concorso nella formazione), i temi ricorrenti ormai sono pedantemente sempre gli stessi: e-learning, metodi per usare le nuove tecnologie per fare quello che prima si faceva diversamente (videolezioni, ricerche presentate dagli studenti invece che in forma scritta in forma multimediale: videoproduzioni, podcast, ipertesti; attivita' collaborative come giochi di ruolo che diventano interattivi o discussioni svolte in modo sincrono o asincrono su web con forum e chat) e, raramente, per fare qualcosa di veramente nuovo (a dire il vero non mi viene in mente nulla di veramente innovativo). Il tutto sembra tendere a rendere piu' efficiente il processo, il che e' un bene, oltre che piu' accattivante. Ma la vera cosa interessante, mi pare di capire, e' che tutto cio' sta scatenando la fantasia delle persone: nuove possabilita' a portata di tutti, facilita' di reperire informazioni, possibilita' di confrontarsi "worldwide", stimola l'invenzione di nuove attivita' didattiche (e non), la loro condivisione e i presupposti per le universita' per fare studi scientifici in merito, oltre che un'attenzione sugli stessi (per lungo tempo le attivita' dei centri di ricerca sull'eduzione sono rimasti confinati agli stessi... che lenuove tecnologie non stiano riuscendo a sdoganare questa imbarazzante situazione?).

A voler essere precisi una cosa nuova c'e': a parole, il ruolo dei docenti, un po' in tutto il mondo (racconti sentiti da studiosi provenienti da australia, usa, canada, spagna, portogallo, finlandia, giappone, cina, korea, india, grecia, romania, ungheria, gran bretagna) sembra universalmente essere in evoluzione da "erogatore", a "formatore" e, nei casi "piu' estremi", a "facilitatore".
Si vedra' nella prassi se questa rivoluzione avverra' veramente o sara' limitata tra le pareti accademiche (sinceramente, spero di no...).

bene, sta per iniziare un'altra sezione, a piu' tardi...